Cenni sul ricorso per affidamento esclusivo
L’avvocato Matrimonialista Salerno possiede una notevole esperienza, come avvocato Matrimonialista, che riguarda soprattutto i ricorsi presentati per l’affidamento esclusivo del minore concesso al padre. Infatti la consuetudine vuole che solitamente il minore venga concesso alla madre, ma questo grazie all’avvocato Matrimonialista Della Corte non sempre si verifica. A Salerno, l’avvocato più volte è riuscita a far ottenere l’affidamento esclusivo al padre dimostrando che la madre, nella maggior parte dei casi, adotta un comportamento sleale e scorretto nel confronti dell’ex coniuge che inevitabilmente si riversa sull’ aspetto psicologico del minore.
L'art. 709 ter c.p.c (articolo introdotto dalla legge 54/06, in tema di affido condiviso), prevede che per il caso di gravi inadempienze o di atti che comunque arrechino pregiudizio al minore ed ostacolino il corretto svolgimento delle modalità dell’affidamento , si possono modificare i provvedimenti in vigore o il giudice può anche congiuntamente: 1) ammonire il genitore inadempiente: condannare il genitore inadempiente al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria a favore della cassa delle ammende; 2) disporre il risarcimento a carico di uno dei genitori, nei confronti del minore 3) disporre il risarcimento dei danni a carico di uno dei due genitori, nei confronti nell’altro.
Secondo il miglior avvocato matrimonialista di Salerno la voluntas legis sembrerebbe essere quella che sottolinea la finalità punitiva delle misure risarcitorie, facendo però ovviamente riferimento al solo criterio della gravità della condotta del coniuge. Nel caso de quo il fatto doloso o colposo sarebbe costituito dalla violazione della modalità dell’affidamento e uno dei requisiti nella specie è anche, secondo l’avvocato matrimonialista, una condotta ostativa alle relazione parentali, come in un ricorso presentato ultimamente presso il tribunale civile di Salerno dall’avvocato matrimonialista Della Corte dove, nella specie, la madre compie continuamente atti in pregiudizio della minore, denigra il padre di quest’ultima descrivendolo un padre disamorato, una figura completamente assente e disinteressata nei confronti della figlia, anche dopo aver ottenuto la sentenza di divorzio. In sostanza la madre in questione, che identificheremo con un nome di fantasia, Maria Teresa, non ha mai interrotto le ostilità nei confronti dell’ ex marito, non ha giammai favorito la bigenitoriallità, non ha mai tentato di avvicinare la bambina al padre, non ha mai accompagnato la figlia minorenne a casa del padre o sul posto di lavoro, come più volte il padre le aveva chiesto non potendo lui allontanarsi spesso dal posto di lavoro.
L'art. 709 ter c.p.c (articolo introdotto dalla legge 54/06, in tema di affido condiviso), prevede che per il caso di gravi inadempienze o di atti che comunque arrechino pregiudizio al minore ed ostacolino il corretto svolgimento delle modalità dell’affidamento , si possono modificare i provvedimenti in vigore o il giudice può anche congiuntamente: 1) ammonire il genitore inadempiente: condannare il genitore inadempiente al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria a favore della cassa delle ammende; 2) disporre il risarcimento a carico di uno dei genitori, nei confronti del minore 3) disporre il risarcimento dei danni a carico di uno dei due genitori, nei confronti nell’altro.
Secondo il miglior avvocato matrimonialista di Salerno la voluntas legis sembrerebbe essere quella che sottolinea la finalità punitiva delle misure risarcitorie, facendo però ovviamente riferimento al solo criterio della gravità della condotta del coniuge. Nel caso de quo il fatto doloso o colposo sarebbe costituito dalla violazione della modalità dell’affidamento e uno dei requisiti nella specie è anche, secondo l’avvocato matrimonialista, una condotta ostativa alle relazione parentali, come in un ricorso presentato ultimamente presso il tribunale civile di Salerno dall’avvocato matrimonialista Della Corte dove, nella specie, la madre compie continuamente atti in pregiudizio della minore, denigra il padre di quest’ultima descrivendolo un padre disamorato, una figura completamente assente e disinteressata nei confronti della figlia, anche dopo aver ottenuto la sentenza di divorzio. In sostanza la madre in questione, che identificheremo con un nome di fantasia, Maria Teresa, non ha mai interrotto le ostilità nei confronti dell’ ex marito, non ha giammai favorito la bigenitoriallità, non ha mai tentato di avvicinare la bambina al padre, non ha mai accompagnato la figlia minorenne a casa del padre o sul posto di lavoro, come più volte il padre le aveva chiesto non potendo lui allontanarsi spesso dal posto di lavoro.
Inoltre la signora, secondo l’avvocato matrimonialista Della Corte a Salerno, con la sua rigidità comportamentale non fa altro che inasprire sempre i rapporti con l’ex marito, frapponendo sempre nuovi ostacoli al rapporto padre-figlia, sminuendo agli occhi di lei, comportamento questo che denota tra l'altro la persistenza di un livore e di un rancore mai sopiti.
La madre, secondo l’avvocato matrimonialista di Salerno tenta di esercitare un’egemonia affettiva sulla vita della minore, frapponendosi nel rapporto padre/figlia ponendo la minore in una condizione di disagio, inducendola a mentire o a nascondere degli accadimenti al padre e a fare troppo spesso da intermediaria tra i genitori. Nel caso in specie la minore viene coinvolta dalla madre in dinamiche adultizzanti che le hanno impedito di vivere serenamente la propria adolescenza e probabilmente colpevolizzandosi per l’affetto che prova per il padre. Infatti la bambina vive nel terrore di riferire tutte le dinamiche quotidiane al padre e ha il timore di ferire il padre.
Pertanto secondo l’avvocato matrimonialista di Salerno, sono questi tutti motivi validi per farsì che il ricorso presentato dinanzi al Tribunale civile di Salerno, basato, interamente, sull’ art 709 ter c.p.c possa trovare accoglimento e che il minore in questione venga affidato al padre.
Quando il coniuge non favorisce il dialogo
La signora Maria Teresa perservera in atteggiamenti di arroganza e supponenza ed avendo, da tempo, interrotto ogni forma di dialogo con l’ex marito si avvale della figlia come tramite per comunicare con lui.La madre, secondo l’avvocato matrimonialista di Salerno tenta di esercitare un’egemonia affettiva sulla vita della minore, frapponendosi nel rapporto padre/figlia ponendo la minore in una condizione di disagio, inducendola a mentire o a nascondere degli accadimenti al padre e a fare troppo spesso da intermediaria tra i genitori. Nel caso in specie la minore viene coinvolta dalla madre in dinamiche adultizzanti che le hanno impedito di vivere serenamente la propria adolescenza e probabilmente colpevolizzandosi per l’affetto che prova per il padre. Infatti la bambina vive nel terrore di riferire tutte le dinamiche quotidiane al padre e ha il timore di ferire il padre.
L'elemento giuridico fondante
La ratio, secondo l’avvocato Matrimonialista della corte, di una genitorialità responsabile prevedrebbe che invece i genitori concertassero insieme tempi e attività della minore senza indurla a scegliere.Pertanto secondo l’avvocato matrimonialista di Salerno, sono questi tutti motivi validi per farsì che il ricorso presentato dinanzi al Tribunale civile di Salerno, basato, interamente, sull’ art 709 ter c.p.c possa trovare accoglimento e che il minore in questione venga affidato al padre.